Blog su roccarainola, politica, eventi.

domenica 20 dicembre 2009

L'Arcobaleno ricomincia da tre....... :)

Ieri sera ho partecipato ad una cena politica.
Si, una di quelle che mi sono fatto mancare per quasi tutta la mia esistenza.
C'erano un bel po degli sconfitti dalle urne di Aprile, i personaggi della nostra politica "e contorni" vari.
Io facevo parte del contorno, non ero candidato e non lo sarò, ma tra le facce meste di aprile c'erano persone a me vicine, che, vi assicuro, non erano un gran spettacolo a vedersi.
Il nostro è un piccolo centro, dove le elezioni e la politica comunale sono argomento di discussione molto frequenti tra le persone.
Ce ne sono alcune che ti "leggono negli occhi" il partito che voterai, altre specializzate a lanciare la "makumba" (voci diffamanti su una persona, spesso false), altre onnipresenti ad ogni incontro ma che non riescono ad aprire bocca, quelli che "l'importante è essere li nel momento in cui si è deciso qualcosa".
Essendo estraneo a questo tipo di politica (da ragazzo la trovavo odiosa), ieri mi sono divertito moltissimo, anche perchè, data la "mazzata elettorale", delle certezze corazzate di qualcuno non vi era più traccia, e finalmente abbiamo potuto dialogare del più e del meno, ma soprattutto ho invitato i presenti a fare un analisi profonda dell'accaduto cercando di scoprire, quali fossero stati gli errori commessi, e come ricominciare finalmente a rifondare l'opposizione partendo dai nuovi princìpi della politica.
Ho constatato che quasi nessuno di loro è andato a vedersi i video su youtube sui festeggiamenti della compagnie avversaria, cosa che ovviamente provoca dolore (che ho invitato a lasciare alle spalle), ma allo stesso tempo, da una chiara visione della composizione dell'elettorato avversario e dell'entusiasmo che li ha circondati.
In un passaggio del suo discorso, Antonio Miele ha annunciato di voler comiciare a ricostruire le file del movimento, guardandosi interno e se necessario facendo un passo indietro.
Ma a conti fatti, dopo una simile sconfitta, credo, abbia bisogno di capire se davvero esiste un suo elettorato, cosa che non fa da moltissimi anni, in quanto è sempre stato il candidato sindaco.
Si sono quindi aperti scenari nuovi che si aspettavano da tempo, ma intorno a se, in questo momento, non esistono "papabili", persone capaci di catalizzare l'interesse e l'attenzione e soprattutto di sovvertire un risultato cosi eclatante.
Mancano i giovani.
Ed è in quel senso che bisogna indirizzare i nuovi sforzi, cercando nuove figure politiche tra i giovani capaci che hanno davvero a cuore le sorti del nostro paese.
Costruendo una squadra di grande capacità, rinvigorendo la passione per la politica, che negli ultimi anni è andata via via scemando fino ad essere sostituita con la totale apatia e l'arte del "non fare" perchè "chi non fa non sbaglia".
Ho notato che Antonio Miele continua ad elencare le opere messe in cantiere, quelle costruite, e quelle da costruire nel suo mandato, chiedendosi come mai il suo elettorato non ha capito.
In effetti qualche giorno prima delle elezioni, mio fratello mi ha portato in scooter a visitare tutte le opere messe incantiere e realizzate dalla vecchia amministrazione: abbiamo impiegato diverse ore per vederle tutte.
Ho fatto notare che hanno avuto una grossa carenza nella comunicazione, ed anche la grandissima presunzione di pensare di essere il centro del mondo, rimanendo bersagli fermi sui continui attacchi demagogici dell'opposizione sulla questione della G.O.R.I.
La GORI è ancora qui a gestire la nostra acqua, le promesse della maggioranza come da copione non sono realizzabili ed i cittadini sono stati presi in giro.
Non sono mancati momenti e persone che hanno dimostrato di non aver capito la lezione, quando ad esempio, tra una cosa e l'altra, uno dei componenti del gruppo dei "non candidati", cercando di smorzare nuovi entusiasmi che non lo coinvolgevano direttamente, ha fatto una delle domande tipiche della vecchia politica sulla capacità di aggregazione (quanti voti?), dimostrando di non aver capito che la domanda da fare in questo momento è un altra: quali idee?

f.i.

martedì 10 novembre 2009

Comune di Roccarainola, il punto.

E' stato approvato un regolamento circa l'uso e gestione degli impianti sportivi comunali.

“Il comune deve affrontare delle spese (col denaro dei contribuenti) per mantenere efficienti questi impianti, mentre le scuole calcio si fanno pagare dai cittadini senza doversi preoccupare della manutenzione degli stessi.

Sarebbe meglio se questa responsabilità fosse affidata a tali società, in modo tale da ridurre anche le spese dei cittadini”.

E’ stata nominata una commissione di controllo degli impianti sportivi, formata da Antonio Maietta, assessore allo sport, Valentino Miele, e da Angelo Perrotta per l'opposizione.

Non capisco, gli impianti sportivi comunali, debbono essere riparati dalle scuole calcio? Affidiamo i compiti del comune e gli oneri collettivi sacrosanti alle scuole sportive che utilizzano gli impianti?

E le rette da pagare a tali scuole saranno dovute per l'attività didattica o per le riparazioni?

E quanto dovranno pagare i genitori per tenere i propri figli alla scuola calcio (i miei figli non fanno calcio grazie a Dio)?

Credo che gli oneri siano troppo alti e che ad una ad una metteremo la parola fine ai piccoli tentativi di emancipazione sportiva dei ragazzi Rocchesi, che, come accade da lustri, faranno sport nei paesi limitrofi, dove il Comune provvede alla manutenzione degli impianti e che impianti!

La collettività esiste per questo: a sopportare gli oneri che altrimenti non potrebbero essere supportati dai singoli.

Per spiegarla in parole povere ai "figli del fascio", che popolano il comune di rocca: se voglio giocare a calcio non mi devo costruire da solo uno stadio. A questo deve provvedere il comune.

E lo scopo degli enti comunali è il benessere dei cittadini, in questo caso i ragazzi Rocchesi che vorrebbero giocare a Calcio (che comunque rimane l'oppio degli imbecilli).

Il ruolo delle scuole sportive è meramente didattico e tale deve rimanere, il ruolo del comune è quello di mantenere gli impianti efficienti.

Dire che prendono soldi è pura demagogia per dirottare i soldi destinati agli impianti sportivi ad altre destinazioni.

A proposito, in campagna elettorale ho sentito parlare di trasparenza, tant'è che ho detto "finalmente", finalmente le cose alla luce del sole.

Invece delle attività del comune non c'è alcuna traccia, sono passati più di 100 giorni, e la G.O.R.I. è ancora li (ricordate che l'opposizione cavalcava l'indignazione popolare, per la privatizzazione dell'acqua, promettendo di farla ritornare pubblica).

Bello anche l'approvazione del Regolamento sul Referendum Abrogativo, che in pratica è solo una presa in giro in quanto all'articolo 9 prevede il mancato recepimento da parte del Consiglio Comunale, il che vale a dire, comunque si fa come diciamo noi, ma in compenso ti diamo una motivazione.

Insomma una manfrina che conosco da sempre, la manfrina degli ex Democristiani & figli, che è la migliore delle ipotesi nella compagine di Via Roma, perchè nella peggiore la mentalità è quella del Fascio & figli: la "Democrazia aglio ed olio", quella che Papi fa a livello nazionale viene ripetuta dai suoi fedeli suol nostro territorio: "promesse per cerebrolesi, che credono a tutto quello che gli dici".

Sul divieto di vendita di alcoolici sul territorio cittadino.

Certo, è la gara dei Sindaci di destra a chi è più stupido e parte dal Nord, dai comuni in mano alla Lega e finisce in Sicilia, passando tra le varie realtà locali.

E noi, giustamente, volevamo farci mancare un po di proibizionismo? NO!

Ricordo a queste persone che il "proibizionismo" non è un deterrente.

In America, per fare un esempio, non è mai stato venduto tanto alcool, quanto nel periodo del proibizionismo degli anni 20, ed i giovani, inoltre, amano i divieti.

Piuttosto, al posto di organizzare "programmi sociali ed educativi" che nessun giovane rocchese frequenterà, e che sarà, come al solito, il modo per far finire nelle tasche di qualche amico/a, un po di soldi pubblici (questi davvero spesi male), perchè non realizzate strutture sportive (al posto di lasciarle incomplete come cattedrali nel deserto) oppure artistiche come ad esempio il centro Nadur di Cicciano, che viene utilizzato GRATUITAMENTE, da tutti quelli che ne fanno richiesta e senza che si debbono occupare della manutenzione? Un cinema, un teatro, non voglio suggerirvi altre idee, siete pagati per pensare, quindi fatelo.

Se l'unico svago che ha un ragazzo Rocchese è starsene davanti ad un bar a marcire, mi sembra anche logico che dopo un po vada dal barista a chiedere una birra (nella migliore delle ipotesi).

Ma che c'entra, sembra siate "giovani", dovreste saperlo.

O siete solamente dei "nati vecchi"?

p.s. la cazzimma è incompatibile con tutte le cariche pubbliche

domenica 13 settembre 2009

Gruppo Progressista Roccarainola

BerlinguerImage by lele_rozza via Flickr

Ho passato la mia intera esistenza,a non voler accettare una triste realtà: nel posto dove vivo, e non ho mai capito il perchè, i sentimenti di eguaglianza e libertà, il sentimento progressista, non esistono. Non solo non esistono, ma spessissimo (questo anche per un eccesso di zelo nei confronti dei padroncini di turno, ai quali si lecca il c...lo), per discorsi progressisti si veniva guardati in un certo modo, spesso emarginati.
Mi sono accorto durante l'ultima tornata elettorale, con una profonda tristezza, che tra i "giovani" che sono andati al potere, non ce n'è uno e dico UNO, che abbia veri sentimenti progressisti. L'idea progressita dovrebbe essere congenita, se non incorporata al concetto di gioventù, in quanto, nel corso della vita si tenterà di migliorare (e ce n'è da migliorare), evolvere, quanto fatto in precedenza dalle vecchie generazioni.
I nostri giovani, nascono "conservatori", lo è l'attuale sindaco (AN) ed il 99% dei candidati di ambo le parti al consiglio comunale.
All'opposizione, un altro gruppo conservatore (PDL), con un esponente di un gruppo giovanile "progresso e tarattattà (non ricordo ma sarà sempre uno degli slogan demagogici della dx attuale)", ma la musica non cambia: conservatori.
Cosa avranno da conservare (se non i propri privilegi), non si è capito, ma lo scenario è deprimente, se non claustrofobico, in quanto questo mood annuncia che le cose non cambieranno in futuro.
Poi mi viene un altra illuminazione e penso che non è possibile. che in fondo guardando i voti delle nazionali l'elettorato si spacca a metà come altrove, allora ci sono! Solo che non sono mai al potere (a parte quando al potere ci vanno i conservatori travestiti da progressisti).
Bisogna trovare un sistema per farli venire allo scoperto, dargli il coraggio di confrontare i propri sentimenti, sentirsi per la prima volta forti ed orgogliosi di appartenere ad un gruppo di altri soggetti che hanno una visione progressista del mondo, e che non sia la solita "macchietta" del PCI, dell'ulivo, del PD e Margherita che è circolata per Rocca negli anni scorsi. Un sentimento progressista non opportunista, davvero democratico, che sceglie e decide collettivamente quale direzione prendere nelle decisioni che riguardano la comunità.

L'idea progressita dovrebbe essere congenita, se non incorporata al concetto di gioventù, in quanto, nel corso della vita si tenterà di migliorare (e ce n'è da migliorare), evolvere, quanto fatto in precedenza dalle vecchie generazioni. I nostri giovani, nascono "conservatori", lo è l'attuale sindaco (AN) ed il 99% dei candidati di ambo le parti al consiglio comunale. All'opposizione, un altro gruppo conservatore (PDL), con un esponente di un gruppo giovanile "progresso e tarattattà (non ricordo ma sarà sempre uno degli slogan demagogici della dx attuale)", ma la musica non cambia: conservatori. Cosa avranno da conservare (se non i propri privilegi), non si è capito, ma lo scenario è deprimente, se non claustrofobico, in quanto questo mood annuncia che le cose non cambieranno in futuro. Poi mi viene un altra illuminazione e penso che non è possibile. che in fondo guardando i voti delle nazionali l'elettorato si spacca a metà come altrove, allora ci sono! Solo che non sono mai al potere (a parte quando al potere ci vanno i conservatori travestiti da progressisti). Bisogna trovare un sistema per farli venire allo scoperto, dargli il coraggio di confrontare i propri sentimenti, sentirsi per la prima volta forti ed orgogliosi di appartenere ad un gruppo di altri soggetti che hanno una visione progressista del mondo, e che non sia la solita "macchietta" del PCI, dell'ulivo, del PD e Margherita che è circolata per Rocca negli anni scorsi. Un sentimento progressista non opportunista, davvero democratico, che sceglie e decide collettivamente quale direzione prendere nelle decisioni che riguardano la comunità.
Creato:
Giovedì 16 Luglio 2009

Gruppo Progressista Roccarainola
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lunedì 7 settembre 2009

Cannabis nel negozio di fiori, preso

ROCCARAINOLA - Nel suo negozio di fiori coltivava anche una pianta di specie particolare. Secondo i carabinieri di Roccarainola, il 55enne Pietro Vecchione, di professione fioraio, accanto alle ortensie (o meglio, nel retrobottega del negozio) teneva una vera e propria coltivazione di cannabis.

giovedì 3 settembre 2009

Sud, gli aspiranti presidi rinunciano ai posti al Nord

"ROMA - I presidi del meridione snobbano le poltrone al Nord. La temuta invasione nelle regioni settentrionali di capi d'istituto provenienti dal Sud quest'anno non c'è stata. Tantissimi aspiranti meridionali alla dirigenza scolastica, nonostante la disponibilità dei posti nelle regioni padane, hanno preferito continuare a respirare l'amica aria di casa piuttosto che spostarsi al Nord."
Repubblica.it:

domenica 21 giugno 2009

La mia triste Italia

La mia triste Italia

[El País]

Un paese che fu bandiera di libertà e cultura ha oggi come premier un politico che censura l’informazione che non lo interessa. Cos’è successo all’Italia? Perché chi l’ama stenta a riconoscerla?

Ho vissuto in Italia più che in Spagna: circa 50 anni. A questo paese, che, secondo l’Unesco possiede il 36% dell’arte del pianeta, io devo molto, sia umanamente che culturalmente. In Italia, dove ho studiato, dove ho respirato per la prima volta l’aria pura della libertà - arrivato molto giovane dal paese della censura, delle condanne a morte arbitrarie, dell’inesistenza di partiti politici - mi diedero la nazionalità per meriti culturali. Lì votai per la prima volta in vita mia. Avevo più di 40 anni. In Spagna non si votava, si viveva solo il terrore.

Ricorderò sempre quella mattina in cui, finalmente, potei introdurre la mia scheda nel segreto di un’urna. Il mio voto, mi dissero, ne valse migliaia. Erano elezioni nelle quali gli italiani cominciavano a stancarsi dei politici, il che li spingeva a non votare. La RAI mi intervistò per chiedermi cosa provasse uno spagnolo che, per la prima volta, poteva votare. Parlai della mia evidente emozione ed mi spinsi a chiedere a coloro che stavano pensando di non recarsi all’appuntamento con il voto, che lo facessero per ripagare la mia pena di non aver mai potuto votare in tanti anni. Più tardi mi chiamarono dalla radio per dirmi che migliaia di persone, tra cui qualche famiglia intera, desideravano che io sapessi che erano andati a votare grazie a me.

In Italia ho potuto pubblicare ciò che non potevo pubblicare nel mio paese (la Spagna, N.d.T.). I suoi quotidiani ed i suoi periodici mi aprirono le porte. Ho goduto del privilegio di conoscere, frequentare ed intervistare personaggi della letteratura e dell’arte che hanno reso grande, in quel momento storico, il paese di Dante e Leonardo, gente come Fellini, Pasolini, Sciascia, Italo Calvino; stilisti come Valentino, Armani, Missoni; grandi imprenditori come Agnelli o Pirelli; magnifici editori come Einaudi o Feltrinelli ….

Persino politici degni come Berlinguer o Moro, o giudici coraggiosi come Falcone, con il quale ho conversato per mesi prima che fosse assassinato. Durante l’incontro con il giudice Falcone eravamo circondati da un nugolo di poliziotti armati fino ai denti e con le sirene spiegate. “È tutto teatro. Quando la mafia lo deciderà, mi ammazzerà lo stesso”, mi disse il magistrato congedandosi con un mezzo sorriso triste. Lo uccisero. Quella era un’Italia che io amavo appassionatamente, nella cui lingua ho scritto i miei primi libri. Fino a quando non è arrivato Berlusconi. Lo vidi atterrare a Palermo, capitale siciliana e cuore della mafia, in elicottero, come un dio pagano. Erano le sue prime elezioni. In pochi credevano che quell’istrione, che mai si era messo in politica, avrebbe potuto vincere in un paese tanto politicizzato come l’Italia. Io pronosticai sul giornale la sua vittoria. Quella mattina a Palermo vidi quasi mezzo milione di persone alzare le braccia verso l’elicottero che portava il Salvatore.

La Mafia siciliana aveva cambiato bandiera. Aveva finito con l’abbandonare la potente Democrazia Cristiana, fino ad allora la sua signora, per offrire il bacio ed i suoi voti all’imprenditore del quale si diceva che possedesse la magica capacità di creare posti di lavoro dal nulla. L’Italia cominciò quel giorno ad entrare nel tunnel della degenerazione. Io ritornai in Spagna.

Adesso vedo, come in un incubo, che gli italiani, che mi avevano dato la gioia per la libertà di informazione e di espressione, devono leggere El Pais per poter conoscere le spudoratezze commesse dal Cavaliere. Dov’è finita quell’Italia che il mondo amava e ammirava?

L’Italia mi difese quando uno dei governi di Franco cercò di processarmi per un articolo che riguardava il comportamento della Chiesa spagnola durante la dittatura militare. Mi convocarono a Madrid. Mi ricevette l’allora ministro Girón. A casa sua. Mi raccontò che un ministro aveva portato il mio articolo ad un Consiglio dei Ministri, chiedendo la mia testa. Franco si limitò, alla fine del Consiglio, a chiamare il ministro Girón e gli disse: “Lasciate stare il giovanotto, altrimenti in Italia lo fanno martire. Però chiamalo e diglielo”.

Era un avvertimento chiaramente mafioso. Così era allora la Spagna. Così è oggi, o quasi, l’Italia.

Nelle mie notti insonni mi chiedo come sia potuta avvenire una tale metamorfosi. Come si sia arrivati attualmente a questa mia triste Italia. Posso solamente farmi alcune domande, dopo la mia grande esperienza italiana.

Perché vinse Berlusconi la prima volta, quando già circolava un libro sui suoi misfatti ed illegalità come imprenditore edile a Milano? Perché i socialisti di Bettino Craxi che, ricercato per corruzione, alla fine morì in esilio, quando arrivarono al potere, permisero a Berlusconi di creare il suo impero televisivo contro tutte le norme della Costituzione? Che cosa fecero o non fecero i comunisti eredi del severo e rispettato Berlinguer, quando, arrivati al potere dopo più di quarant’anni di lotta, lo gestirono tanto male da far sì che gli italiani richiamassero Berlusconi?

In cosa tradirono gli italiani? Perché avevano perso così presto l’essenza di quello che era stato il partito comunista più grande d’Europa e dell’Eurocomunismo, e che riuniva sotto la sue ali, proteggendola dalla mediocrità della destra, tutta l’Intellighenzia, tutta l’arte e tutta la cultura del paese? Un partito, insisto, che aveva come leader un Berlinguer sempre timido e nascosto, figlio legittimo della austera Sardegna, però retto, degno e tanto amato che, il giorno della sua morte, la città di Roma si paralizzò e due milioni di persone si riversarono nelle strade come se la Nazionale avesse vinto un campionato mondiale di calcio.

In quell’epoca fui un severo critico dell’allora potente Democrazia Cristiana, che era al potere da 40 anni e che fu spazzata via a causa dei suoi scandali di corruzione.

Oggi, a tanti anni di distanza, devo riconoscere che ciò che venne dopo, fu peggio. È sotto gli occhi di tutti.

La Democrazia Cristiana, profondamente conservatrice, aveva tuttavia un profondo rispetto per la libertà di espressione dei giornalisti.

Conservo ancora delle cartoline scritte con i caratteri grandi di Fanfani e quelli minuti di Andreotti, entrambi, per diverse volte, presidenti del Consiglio. Ogni volta che pubblicavo un articolo critico su uno o l’altro, nel mio ufficio compariva un motociclista che mi portava una di quelle cartoline, con le quali mi ringraziavano di avere scritto su di loro.

Quando la Spagna stava per entrare nell’Unione Europea, il ministro italiano degli Affari Esteri era Andreotti. All’Ambasciata italiana a Madrid, qualcuno più realista del re decise di fare uno studio dei miei articoli, concludendo che io ero eccessivamente critico con i politici italiani. Chiamarono l’Ambasciatore spagnolo a Roma e, con evidente fare mafioso, gli ricordarono che l’Italia era fondamentale per l’ingresso della Spagna nella Comunità Europea e che i miei articoli non erano di loro gradimento.

La notizia arrivò alle orecchie di Andreotti, che ignorava il fatto. Quella mattina mi chiamò per offrirmi un’intervista. Mi ricevette a braccia aperte. Non si parlò della questione suscitata dall’Ambasciata italiana a Madrid. Mi raccontò aneddoti inediti sulle sue relazioni con l’allora Papa Giovanni Paolo II. Mi disse che il Papa polacco lo invitava a volte a pranzare o a cenare con lui e perfino ad assistere alla messa nella sua cappella privata.
Prima di congedarmi, mi dedicò un libro con queste parole: “Al mio caro collega giornalista Juan Arias, con amicizia”. Andreotti si vantava sempre di essere un giornalista di professione. Ormai alla porta, mi disse: ” La Spagna sarà molto importante nella Comunità Europea. Io l’appoggerò”. Lo fece.

Nonostante ciò, Andreotti soleva dire che ai politici spagnoli mancava la finezza. Purtroppo questa finezza manca oggi a tanti politici italiani, a cominciare dal presidente e dalla sua corte faraonica, che hanno orrore e panico della libera informazione.
Forse non è vero che agli italiani piace tanto Berlusconi - perlomeno agli italiani che conosco io -, forse non gli piacciono neanche tanto gli altri politici.
A questi altri, io diedi il primo voto della mia vita. Cosa triste, come direbbe Saramago.

[Articolo originale "Mi triste Italia" di JUAN ARIAS]


ItaliaDall'Estero

venerdì 12 giugno 2009

Silvio fai pena. Adesso vattene.

borderImage via Wikipedia

Silvio fai pena. Adesso vattene.

[The Guardian]

Per motivi legali, l’Observer non vi può far vedere le fotografie scattate durante una festa tenuta dal Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, all’ormai famosa Villa Certosa in Sardegna. Ora vi darò un momento per rendervi conto della vostra fortuna.

Le foto, apparse sul quotidiano spagnolo El Pais, a quanto pare ritraggono una festa per una delegazione della Repubblica Ceca a cui partecipano Berlusconi, ragazze in topless e, si presume, un uomo piegato su una piscina in “stato d’eccitazione”. L’ex Premier ceco Mirek Topolanek ha confermato di essere lui nella fotografia, ma ha dichiarato che: “E’ stata modificata e la foto non è autentica.” Qualcuno ha qualche motivo per non credergli?

Berlusconi, da parte sua, è già sotto inchiesta per aver usato gli aerei di Stato per trasportare degli ospiti succintamente vestiti ed è anche nei guai a causa di diciottenni, per la sfilata senza fine di “amiche in tanga” (ecc, ecc), ha querelato El Pais poiché secondo lui le fotografie sono un’invasione della sua privacy e l’hanno screditato alla vigilia delle Elezioni europee. La verità è che, qualunque cosa succeda ai votanti italiani questo fine settimana, non è forse arrivata l’ora per noi di urlare: “Lascia stare Silvio, sporca capra della politica europea, il mondo ne ha già avuto abbastanza?”

Dovete capire che non si tratta di un’indignazione istintiva - semmai, l’impulso, sì, è sempre stato quello di trovare Berlusconi patetico, ma anche di riconoscergli dei meriti, qualcuno che incitava a discutere. È stato particolarmente divertente quando i Blair ci sono andati per quella famigerata vacanza gratis, leccando i piedi al loro caro amicone Silvio, il quale sfoggiava la sua bellezza indossando la sua bandana o piuttosto un sosia della nonna di Carlos Santana, in qualunque modo preferiate vederlo.

Questo sembra sia stato il punto di forza di Berlusconi, sia con gli italiani sia con gli altri, lui era in qualche modo una “canaglia adorabile” un po’ in là con gli anni, un vero personaggio che non si sarebbe mai abbandonato a qualcosa di così banale come il politicamente corretto. Perfino i nomi in codice che si era scelto per le festa in villa (Papi) suggeriscono che fosse interessato solamente a una “dittatura” in stile benevolo.

Tuttavia, quando ci pensate, che cosa c’è di così adorabile in un uomo anziano, ricco e potente che si circonda di ragazze mezzo nude? Dov’è il vero senso del personaggio in tutto questo narcisismo? In effetti, proprio come quando un uomo sposato e disinvolto al pub ci prova di continuo può essere divertente all’inizio, col passare del tempo il suo comportamento diventa stancante, fastidioso e anche piuttosto viscido. Piaccia o meno, “la continenza sessuale come questione politica” non è finita assieme al mandato presidenziale di Bill Clinton. Dopo tutto, il Presidente del Consiglio italiano è uno dei dignitari più potenti d’Europa, qualcuno che ha abbastanza influenza per dichiarare o fermare le guerre; è chiedersi troppo se ogni volta che uno punta lo sguardo su di lui non parte subito nella testa la sigla di Benny Hill?

Sarebbe troppo sperare che la villa in cui spende i suoi “momenti d’ozio” non faccia concorrenza alla villa di Playboy per essere il “parco di divertimenti sessuali per uomini di mezza età più pateticamente stereotipato?” Ecco, se non altro, Berlusconi è colpevole di far impallidere gli eccessi dei Baccanali.

E’ troppo? È quasi come se tutto ciò che poteva andare storto a un uomo bianco di mezza età sia successo a Berlusconi. È diventato marcio; una crisi di mezza età andante che indossa dei pantaloncini Vilbrequin. E ne ha 72 di anni! Al che alcuni potrebbero gridare, beh, beato lui. Che male c’è? Ma io potrei argomentare che ci sono parecchie cose che non vanno, così come ce n’erano nel caso Clinton-Lewinsky. Poiché, in questo contesto, ciò che appare come una dimostrazione di virilità e potenza sessuale è senza dubbio una completa mancanza di controllo, per non dire un senso di onnipotenza, di sconvolgente disprezzo per quelle persone da loro considerate inferiori.

Questo è il motivo per cui Berlusconi dovrebbe finalmente andarsene - non perché “non riesce a tenerlo dentro ai pantaloni”, ma perché, proprio come Bill, non è interessato, e chiaramente non considera di occupare una qualsivoglia posizione in cui debba rispondere ai “lacché” che l’hanno votato. In questo modo, Berlusconi è diventato la personificazione del potere diventato rancido. È chiaro, magari siete convinti che noi siamo messi male con Brown - ma date un’occhiata alla Sardegna e riflettete su ciò che altri Paesi sono costretti a subire.

Per quanto riguarda Berlusconi, forse il massimo sarebbe se, ad un certo punto durante le elezioni europee, qualcuno gli iniettasse discretamente del bromuro e lo trascinasse senza fare rumore da parte. Da un punto di vista politico e libidinoso, potrebbe essere considerata eutanasia.

[Articolo originale "Silvio, you're a saddo. Now just go away" di Barbara Ellen]


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mercoledì 10 giugno 2009

L'insostenibile impunità di Berlusconi - Marco Travaglio

Beppe Grillo alla Commissione Affari Costituzionali, Senato

Roccarainola, ecco le preferenze

Roccarainola, ecco le preferenze
ROCCARAINOLA - Ecco le preferenze ai candidati di Lista Colomba e Lista Arcobaleno. In neretto chi comporrà il consiglio comunale nella maggioranza e nella minoranza:

LISTA COLOMBA 2916 voti
Russo Giuseppe 636
Ottaviano Giuseppe 298
Bifulco Nicola 293
Maietta Antonio 200
Sirignano Giovanni 192
Lettieri Antonio 188
Prevete Guido 157
De Rosa Luigi 139
Miele Valentino137
Pierno Nunzia 125
Sirignano Lello122
Sirignano Domenico 110
De Simone Carmen 103
Mascolo Antonio 82
Rega Sebastiano 78
Ambrosino Raffaele 56
LISTA ARCOBALENO 1915
Perrotta Angelo281
Santoriello Vincenzo 214
Vetrano Annibale195
Miele Girolamo 168
Cirillo Antonio148
Lucania Antonio135
Iovino Pasquale
121
De Risi Francesco116
Scotti Nicola98
Miele Aniello93
Della Croce Giuseppe92
Ferrara Roberta69
Miele Angelo59
Bosco Domenico56
Mungiello Aniello51
La Marca Alfredo19
di redazione politica 09/06/2009
Anno II Numero 159

IlNolano.it

Provincia, i "trombati" del Nolano

NOLA - Quarantaremilatrecentotrè. Tanti voti non sono bastati al collegio di Nola per eleggere un proprio rappresentante nel Consiglio Provinciale di Napoli. Nella scorsa legislatura fu rieletto Lazzaro Alfano (Repubblicani), questa volta lo stesso Alfano, candidato nel 2009 con Italia dei Valori, per colpa anche di un sistema elettorale complicatissimo, non è stato eletto: ha totalizzato 3994 preferenze che lo fanno il più votato di Idv in tutta la provincia. Come a dire il candidato ideale nel collegio sbagliato. Stesso discorso anche per l’ex sindaco di Nola Giuseppe Serpico. Il candidato per la Pdl ha raccolto 8501 preferenze che non sono bastate per un posto a Santa Maria la Nova: anche lui, come Lazzaro Alfano, sarebbe stato eletto in quasi tutti gli altri collegi. Buona affermazione per Francesco Iovino della Lista Cesaro Presidente. Il giovane politico di Saviano, alla sua prima candidatura, ha catalizzato su di sé 3516 voti che non sono bastati però per entrare nel Consiglio Provinciale. Il nolano Luigi Caliendo (Pd) va oltre le 5mila preferenze ma resta lontano dal quorum per l’elezione. Discreti consensi anche per un altro nolano come Sabato Iorio che nello schieramento di Sinistra e Libertà si è fatto preferire da 2148 elettori. Da segnalare anche i 1202 voti attributi al consigliere comunale di opposizione di Cicciano Giovanni Alfano (Repubblicani Democratici) che ha pagato il fatto che la sua candidatura è stata ufficializzata solo all’ultimo momento. Esclusioni negli altri collegi che riguardano il territorio nolano: niente da fare per il collegio dei sindaci: nessun seggio per l’ex primo cittadino di Saviano Carmine Sommese Pdl con 11097 voti, il sindaco di Brusciano Angelo Antonio Romano Udc, con 4675 preferenze e l’ex sindaco di Marigliano Felice Esposito Corcione, Pd, con 5916 voti. Nessuna riconferma nel collegio di Poggiomarino per il consigliere e assessore provinciale uscente Aniello Lauri, Sinistra e Libertà 2905 voti. Bocciato anche il sindaco di Pomigliano Antonio Della Ratta Pd con 7771 voti ottenuti. Questi i voti dei candidati alla provincia nel collegio di Nola:

Serpico Giuseppe (Pdl) 8.501
Iovino Francesco (Lista Cesaro presidente) 3.613
Mauro Antonio (Nuovo Psi) 2.301
Bellobuono Domenico (Ad) 1.843
Fusco Antonio (Centro per la Libertà) 1.791
Esposito Francesco Tommaso (Mpa) 1.730
Lace Florestano (Udeur) 1.448
Santoriello Nicola (Pri) 1.356
Ciniglio Antonio (Udc) 1.280
Napolitano Orazio (Dc) 1.162
Martiniello Felice (Italiani nel Mondo) 797
Napolitano Leonardo (La Destra) 588
De Luca Angelo (Adc) 379
Carbone Giuseppe (Pensionati) 126
Caliendo Luigi (Pd) 5.250
Alfano Lazzaro (Idv) 3.994
Iorio Sabato (Sinistra e Libertà) 2.148
Alfano Giovanni (Repubblicani Democratici) 1.202
Serino Elena (Lista Nicolais presidente) 208
Napolitano Maria Pia (L'altro Sud) 31
Monteforte Salvatore (Diritti @ Sinistra) 768
Maddaloni Romolo (Rifond.Com) 696
D'onofrio Raffaele (Sdi) 478
Panico Saverio (P.com.marx-len.) 180
Di Natale Salvatore Lista Rauti) 116
Del Giudice Giuseppe (Federalismo è Libertà) 108
Mascolo Italo (Partito comunista dei lavoratori) 103
Coppola Giuseppe (Part. impotenti esistenziali) 59
Prisco Dario (Sinistra Critica) 55
Assirelli Aldo (Preservativi Gratis) 48
Annunziata Rosa (Lega Sud) 43
Caruso Mario (Insorgenza civile) 31
Iacomino Ciro (Lista Comunista) 29

di ennelle 09/06/2009
Anno II Numero 159

IlNolano.it

martedì 9 giugno 2009

Elezioni Comune di ROCCARAINOLA risultati

Provincia di NAPOLI
Comune di ROCCARAINOLA
Comune inferiore a 15.000 abitanti

Elettori 6.242
Votanti 5.399 86,49 %

Schede bianche 49 0,90 %
Schede nulle 41 0,75 %
Schede contestate e non assegnate - -

Sezioni scrutinate 7 su 7

Candidati sindaco e liste Voti % Seggi

DE SIMONE RAFFAELE eletto 3.252 61,25

LISTA CIVICA - COLOMBA LISTA CIVICA - COLOMBA


11

MIELE ANTONIO
2.057 38,74

LISTA CIVICA - ARCOBALENO LISTA CIVICA - ARCOBALENO


5

Totale


5.309
16

giovedì 4 giugno 2009

Colomba e Arcobaleno, scatta ora x

ROCCARAINOLA - Ennesimo rinvio dovuto al maltempo che ancora una volta scombussola i piani della campagna elettorale valida per il rinnovo della nomina a sindaco di Roccarainola. Il leader della lista “Colomba” Raffaele De Simone ed il suo entourage avrebbero dovuto tenere uno degli ultimi comizi elettorali nella serata di ieri in località Rione Fellino, nella frazione Gescal, ma si è verificato un nuovo spostamento dell'importante appuntamento politico, sempre dovuto all'insolita pioggia che ha intramezzato il passaggio tra i mesi di maggio e giugno. Una pioggia fuori stagione che negli ultimi tre giorni ha creato difficoltà organizzative tanto agli eventi pubblici presenti nell'agenda della lista “Colomba” quanto ai medesimi preannunciati dalla controparte della lista “Arcobaleno, Progresso e Libertà”. Questa sera, mercoledì 3 giugno, si assisterà ad una sorta di derby tra i due schieramenti, i quali a breve distanza l'uno dall'altro saranno impegnati in un incontro con gli elettori ora che le condizioni atmosferiche lo consentiranno, infatti non sono previste piogge per il resto della settimana. La Colomba occuperà il palco allestito già per ieri nel Rione Fellino, ed avrà un ospite illustre, il cantante napoletano Luca Sepe, in pratica la voce ufficiale del partito; lo spot che egli canta sulla falsariga di “Sincerità”, canzone vincitrice dell'ultimo Festival di Sanremo, è presente anche su alcuni portali web di sharing. “Arcobaleno, Progresso e Libertà” si esprimerà invece a Gargani in piazza Sant'Agnello. La condivisione dello stesso giorno per tenere un comizio è causa di problemi legati alla logistica della comunicazione, ma giocoforza si è rivelata una scelta forzata per entrambi i partiti, visto che da venerdì 5 giugno vi sarà un oscuramento della campagna elettorale, che in pratica terminerà domani 4 giugno; i comizi ormai imminenti avranno luogo perciò con una mezz'ora di scarto: alle 20 quello della Colomba, alle 20,30 quello dell'Arcobaleno. Con la due giorni di voto alle porte (6-7 giugno prossimi) è obbligatoria una sintesi accurata del programma politico di entrambi i rappresentanti dei partiti in corsa, per quanto riguarda i punti nevralgici del loro progetto amministrativo: Raffaele De Simone tra le sue priorità inserisce la necessità di affrancarsi dalla gestione privata delle risorse idriche, proponendo in merito anche una consultazione referendaria. Poi, contrastare la disoccupazione dando via ad una sinergia forte con l'industria locale ed intervenire con incentivi adeguati. Infine curare con gli opportuni interventi mirati il gravoso problema dei rischi idrogeologici, che rappresentano una vera piaga per le aree che fanno parte del comune di Roccarainola. Antonio Miele ritiene invece importante ammodernare la viabilità locale costruendo nuove strade per facilitare i collegamenti con le zone circostanti od ampliando le vie esistenti, implementando il tutto con la creazione di nuovi parcheggi; contrariamente a quanto affermato da De Simone, Miele ritiene risolto in maniera adeguata il discorso relativo ai rischi di dissesto idrogeologico, con la realizzazione negli anni passati di canali di scolo per le acque che defluiscono nei territori abitati. Per finire, in merito alla lotta alla disoccupazione, Antonio Miele si dice convinto che la carta vincente sulla quale puntare sia senza ombra di dubbio il turismo, una risorsa che ha bisogno di essere rinvigorita e rimessa in marcia.
di salvatore lavino 03/06/2009
Anno II Numero 153

IlNolano.it

martedì 2 giugno 2009

Sindacato Italia: Non c'è mai limite alla faccia tosta di quest'uomo: Berlusconi: "Ultime Vicende Mi Hanno Favorito"

Berlusconi Vai Via

(AGI) - Roma, 1 giu. - "Da quanto risulta dai sondaggi, ci hanno favorito". E' quanto ha affermato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenendo in diretta a Telelombardia a proposito delle vicende private che lo hanno riguardato. "Perche' gli italiani - ha proseguito Berlusconi - hanno capito che la sinistra non ha idee e programmi e si e' affidata soltanto all'aggressione al leader del PDL per condurre questa campagna elettorale. Quindi io ritengo - ha affermato - che sia stato un boomerang che tornera' indietro, colpira' la sinistra, che uscira' con le ossa rotta dalle prossime elezioni".
Berlusconi: "Ultime Vicende Mi Hanno Favorito" - (AGI) - Roma, 1 giu. - "Da quanto risulta dai sondaggi, ci
hanno favorito". E' quanto ha affermato il Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi, intervenendo in diretta a
Telelombardia a proposito ...
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Napoli affari

Sindacato Italia

venerdì 29 maggio 2009

Voti Berlusconi = Voti LEGA

{{it|Il senatore Roberto Calderoli}}Image via Wikipedia

Le solite tecniche dei "baNani", non ho più energia per spiegarli, è inutile. La vera informazione Italiana è all'estero. Freedom house ci ha messo tra i paesi parzialmente liberi. Il Time ci spiega perchè la repubblica delle banane ci sta bene. Calderoli si difende (e ci riesce grazie al monopolio dell'informazione), sulla totale mancanza di umanità, tipico degli stati canaglia, anche il vaticano si è scagliato contro questi nuovi nazisti. Opposizione finta, da mandare a casa (unico voto utile possibile). Partito di opposizione da rifondare (è na parola). Berlusconi "va" con le minorenni, l'italiota chiude un occhio, lo rivedo al family Day prendere per il culo "il cerebroleso medio" italiano. L'Italia è sul baratro, il baNano ha governato 11 anni su 15, facendo accomodare il finto leader della finta opposizione, Prodi per qualche mese. Il cerebrloleso medio crede che il nostro paese l'abbia mandato a puttane Prodi. ieri sera ho pagato un panino ed una birra 18000 lire (diciottomilalire), prima di Silvio pagavo 7000 lire (3,5 euri), la differenza sta nelle ville dei sindacalisti che hanno "mediato" sul potere di acquisto dei salari. C'è una regia unica, non c'è maggioranza non c'è opposizione. Non c'è mai stata. Poteri occulti si sono impossessati del paese, pianificavano da tempo. Quella che noi chiamavamo opposizione era una parte del piano. Silvio si vendica di Bruxelles e della vicenda Kapò. Voleva riempirlo di letteronze che si tromba col beneplacito del 75% degli italiani (dice lui), per fortuna la moglie ha avuto un conato di vomito che lo ha seppellito. Il bello è che agli italiani non importa un cazzo: l'importante è che ognuno possa continuare a svolgere in santa pace le sue belle attività mafiose. La Democrazia è stata un sogno, quest uomo ce lo sta portando via, in uno stato di torpore, tra un reality ed una telenovela, tra un tg ed un approfondimento che non fa domande scomode. Cominciamo a divulgare la stampa vera, quella internazionale, che ha una visione ben chiara dello stato dell'arte in Italia. lo so che ci sei, se mi stai leggendo ci sei. Dobbiamo cominciare a fare qualcosa, ricostruire questo posto marcio, riconquistare metro dopo metro le libertà perdute, riunirci intorno ad un idea, avere un obiettivo da perseguire a tutti i costi. fiov




Freedom house: "Stato parzialmente canaglia" - Le solite tecniche dei - Napoliaffari



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Colombe e Falchi

mercoledì 22 aprile 2009

Il PdL sceglie Biancardi

IlNolano.it - quotidiano online:
NOLA - E’ Geremia Biancardi l’uomo che il Popolo delle Libertà candiderà a sindaco di Nola. Giovane avvocato, Biancardi è in pole position per essere il prescelto, dopo cinque anni di governo della città da parte del sindaco Felice Napolitano. Biancardi, sembra averla spuntata sull’avvocato Vitale. Con tutta probabilità, l’avvocato Biancardi, avrà come contendente, oltre a Franco Ambrosio, sostenuto da una civica e Vincenzo Napolitano, altra civica, anche un candidato del Pd. Delle tre donne in quota al Partito Democratico, Carmela Scala, Marzia Bussone e Raffaella Mauro, sembra essere quest’ultima la più accreditata a ricevere l’investitura da parte del centrosinistra. Accantonate, sembrano, almeno al momento, le candidature di Luigi Caliendo, Raffaele Parisi e Felice Scotti. Tra gli indecisi anche l’Udc, che ancora non ha apertamente fatto trapelare altro nome che quello dell’ex vice di Felice Napolitano, Luigi Mauro. Stessa cosa per Italia dei Valori, che qualche settimana fa, lanciò Domenico Notaro, aprendo la discussione sul candidato a sindaco. Ancora da definire il ruolo dello stesso sindaco Felice Napolitano, che, dopo cinque anni di governo della città, non abbandona il suo ruolo, continuando ad amministrare la città, conscio di non voler disperdere un patrimonio amministrativo così duraturo e condiviso, come quello dell’ultima sindacatura.
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domenica 19 aprile 2009

Aumento delle cubature. Dei cimiteri, la cazzimma liscia e quella zigrinata. « Libertà di Stampa

la cazzimma liscia e quella zigrinata. : "Figli dei fiori, figli della p2, figli della democrazia, nipoti della repubblica di salò, questo posto è diventato la patria dell’”illusionismo”, dove ex venditori di pentole a pressione con i riportini in principio ed i parrucchini ed infine il trapianto, maneggiano la verità e leopinioni a loro uso e consumo.

La loro forza è la costanza, li abbiamo sottovalutati, non pensavamo che covassero un odio così profondo da progettare tutto questo. Tutto intorno è il caos, e non c’è nessuna arma capace di fermare la loro lenta, atroce, inesorabile avanzata. Avanzano di 2 millimetri l’anno da 50 anni, aumentondo in modo esponenziale di anno in anno. I primi ad accorgersi del grave stato delle istituzioni italiani furono i politici, nessuno ha pensato bene di immolarsi, chi l’ho ha fatto, escluso, e tornato come il figliuol prodigo con la coda tra le gambe.

Certo la democrazia non la mangi, non la indossi, non la guidi, ma la respiri. E’ come l’aria, finchè c’è ti sembra scontato che respiri. Ma poi tutto ad un tratto ti trovi sottovuoto e non c’è più, e solo allora capisci cosa significa respirare.

LA vignetta di Vauro è strepitosa, perchè racconta impietosa quello che i baNani (dell’omonima repubblica) non vogliono sentire: la verità.

Si questa parola in Italia è diventata tabù, la gente sa, ma fa finta di niente (ovviamente quella di colore baNano), tutti protesi ad elevare alla massima potenza quella che è una caratteristica genetica Italiana, che si poteva constatare anche nel ventennio fascista: la cazzima italiota (che per convenienza dsa ora in poi chiameremo cazzimma).

La cazzimma è quella che mettono nel cemento armato per tenere su i palazzi fino alla prossima scossa di terremoto, o quella che dovrebbe manenere su il Ponte di Messina o le centrali nucleari. C’è la cazzimma liscia e quella zigrinata per fare una maggiore presa nel cemento, la cazzimma da 5 da 10 e da 15.

Poi c’è la cazzima europea, nazionale, regionale, provinciale e comunale. Sia ben chiaro, la cazzimma non va mostrata, altrimenti che cazzimma è? Sotto accusa questa gente si sbraccerà, farà espressioni incolpevoli, tutti complici e collusi, tutti in chiesa, tutti religiosi, ma fuori gli affari sono affari, specie in uno Stato come il nostro che a causa della testa del pesce che puzza si è marcito completamente fino alla coda. E non c’è stato un solo evento sismico in Italia che non si è trasformato in business, per le organizzazioni criminali e paracriminali, che quando trema la terra sorridono come il contadino alla vista della pioggia di aprile che porterà grandi raccolti. L’aumento delle cubature dei cimiteri è una geniale sintesi di quanto questo stato di cose in italia sia ridicolo. Il baNano oltre alle leggi della natura (ponte di messina), stava per sfidare anche quelle millenarie dell’uomo in materia di urbanistica, dove le costruzioni non possono essere costruite in disprezzo delle elementari norme della fisica. Lui (come insegna la bibbia sui demoni) è il portatore del CAOS. Nel Caos prospera ed il caos crea.

Senza il caos ogni italiano saprebbe nitidamente chi è, i suoi rapporti con cosa nostra, come sono saltati in aria borsellino e falcone, quanti secoli di galera avrebbero preso lui ed il suo manipolo di venditori di pentole e materassi a molle, invece con i media alza una cortina fumogena nei cervelli della gente, che persino Mastella riesce ad infilarcisi dentro. “Ognuno ha un prezzo”, il suo motto, e compra gli italiani illudendoli nei loro desideri piu reconditi:

la casa, l’aumento indiscriminato delle cubature, abolizione dell’Ici, per i proprietari di immobili con conseguente aumento di altre tasse comunali a carico anche di chi non ha immobili, avrei milioni di altri esempi, ma non ho tempo e ne spazio e non credo voi abbiate la pazienza (se siete arrivati a leggere fino a qui la significa che la pensate come me e sapete tutto del baNano) di elencarli tutti.

Solo che si indignano pure. HAnno la faccia tosta di indignarsi, e chiamare provvedimenti da parte di soggetti che sono a libro paga (o sono in obbligo morale in quanti insediati da quella parte politica), si atteggiano a “persone serie”, vestiti in abiti blu da 2000 euro e cravatte che spiccano in mezzo a due colletti bianchi, pronti a fare la volontà dei fascisti e dei mafiosi.

feliceiovino"

giovedì 1 gennaio 2009

Beppe Grillo Discorso di Capodanno 2009

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